Approccio multidisciplinare all’acufene
Tavola rotonda “Approccio diagnotico-terapeutico multidisciplinare all’acufene” del Tinnitus Center al XXI congresso nazionale AIOLP, Milano 6-8 Ottobre 2023.
Secondo un recente studio europeo di prevalenza si stima che in Italia più di 6 milioni di persone siano affette da acufene, di cui più di 400.000 in forma severa. Le finalità della tavola rotonda sono quelle di presentare le principali attualità nella diagnosi e nel trattamento degli acufeni secondo le linee guida europee multidisciplinari con un focus sulla terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e l’approccio gnatologico all’acufene somatosensoriale e infine la discussione multidisciplinare di casi clinici trattati dal punto di vista audiologico, psicologico e gnatologico. La CBT sostiene che il malessere psicologico origina da una interpretazione erronea degli eventi di vita e che questa generi, a sua volta, pensieri automatici disfunzionali. Secondo il modello queste distorsioni cognitive portano a comportamenti maladattivi e uno stato emotivo alterato. Modificando quindi il contenuto dei pensieri e delle credenze di base (core beliefs) sul mondo e sugli altri, secondo la CBT, si migliora lo stato psicologico dei pazienti. Conservando lo stesso principio, l’uso della CBT viene raccomandato per il trattamento dei pazienti con acufeni, non tanto cercando di eliminare il sintomo in sé, ma aiutando il paziente a tollerare la presenza del suono e avere una buona qualità di vita. Dai risultati dei nostri studi sono emerse differenze di genere per le comorbidità psicologiche nei pazienti con acufene, con le donne che riferiscono più depressione, ansia e preoccupazioni. L’acufene somatosensoriale può essere generato o aggravato da una disfunzione del distretto cranio-cervico-mandibolare. Se la mandibola, il cranio e la colonna vertebrale cervicale funzionano male tra loro, i muscoli e le articolazioni ne soffriranno e il messaggio che invieranno attraverso la rete nervosa sarà un messaggio irritativo che, arrivando alle vie uditive, potrà favorire l’acufene. In questi casi è necessario affiancare alla terapia audiologica l’intervento dello gnatologo.